Nella giornata di domenica è giunto l'ennesimo Dpcm da parte del
Governo. Una “scure” che si abbatte nuovamente sulle abitudini delle persone e
sull’assetto socio-economico dell’Italia. Proprio adesso che le nostre vite
erano tornate a “scorrere”, che durante l'estate eravamo stati tranquillizzati
sul fatto che la prevedibile seconda ondata sarebbe stata gestita
efficacemente. Questa volta, ci dicevano, il Covid-19 non ci avrebbe trovato
impreparati: il Governo e le Regioni sarebbero stati pronti ad affrontare uno
stato di emergenza sanitario, sfruttando bene il tempo e le conoscenze a
disposizione, ad esempio aumentando i posti letto per le degenze Covid, quelli
in terapia intensiva o assumendo nuovo personale.Eppure, sette mesi dopo, l'Italia si è già mossa verso un nuovo mini
lockdown, inasprendo rabbia e frustrazione nella collettività obbligata a
subire nuove restrizioni: orari di apertura e chiusura di bar e ristoranti, il
ritorno alla didattica a distanza, la sospensione delle attività culturali e
sportive e la chiusura delle attività commerciali nel fine settimana. La tensione sociale è alta, come dimostrano le manifestazioni di
protesta che stanno avvenendo in varie città d’Italia, complici anche le
organizzazioni di estrema destra che hanno trovato gli ingredienti giusti per
accendere sentimenti d’odio e sfogare in violenza.
Ma è possibile che sette mesi siano stati completamente inutili?
No, certo.
Oggi sappiamo molto di più sul virus rispetto a marzo.
Eppure la Scienza si divide nell'intercettare soluzioni possibili
per il contenimento dei contagi.
C'è chi come il Dott. Giorgio Parisi, insieme ad altri 100
scienziati, ha rivolto un appello a Sergio Mattarella e a Giuseppe Conte per
inasprire le misure anti-covid e ridurre del 50% le occasioni di contatto fra
le persone. Ad esempio “mandare a scuola
metà classe la mattina e metà il pomeriggio, aprire il 50% dei negozi a giorni
alterni” (Il Fatto Quotidiano).
C'è invece chi come il virologo Giorgio Palù si
dichiara contrario alla linea dura e alle nuove restrizioni affermandosi “contrario come cittadino perché sarebbe un suicidio per la nostra economia;
come scienziato perché penalizzerebbe l’educazione dei giovani, che sono il
nostro futuro, e come medico perché vorrebbe dire che malati, affetti da altre
patologie, specialmente tumori, non avrebbero accesso alle cure”. Palù evidenzia come il 95%
delle persone infette sia asintomatico o sviluppi pochi sintomi e solo il 5%
invece si ammala di Covid. Per lo scienziato
non è detto che tutte le persone positive siano “contagiose cioè che possano trasmettere il virus ad altri. Potrebbero farlo se avessero una carica
virale alta, ma al momento, con i test a disposizione, non è possibile
stabilirlo in tempi utili per evitare i contagi“. Il
motivo potrebbe essere “una carica virale
bassa, perché potrebbero essere portatrici di un ceppo di virus meno virulento
oppure perché presentano solo frammenti genetici del virus, rilevabili con il
test, ma incapaci di infettare altre persone”. Quello che realmente conta
secondo Palù è sapere “quante persone
arrivano in terapia intensiva: è questo numero che dà la reale dimensione della
gravità della situazione. In ogni caso questo virus ha una letalità
relativamente bassa, può uccidere, ma non è la peste“.
Noi cittadini siamo qui a subire nuove restrizioni imposte dal
Governo che toccano ogni aspetto della nostra vita. La frustrazione ed il
malcontento salgono con l'aumento delle difficoltà economiche e sociali.
Aldilà della diatriba interna alla Scienza, appare doveroso porsi
le seguenti domande:
E' veramente stato fatto tutto quello che si poteva per
evitare queste misure?
Le restrizioni di questo nuovo Dpcm potevano essere evitate?
Quali saranno le conseguenze nell'assetto socio-economico del Paese?
Giustissima riflessione....
RispondiEliminaParlo da sano,da fortunato sia in ambito lavorativo,sociale e stile di vita....
Scettico sulla efficacia delle nuove misure adottate, ma sicuro sul risultato economico che porteranno...
Aggiungo un altro punto...notato spostandomi qua e la per la penisola...(Maggiormente al centro ed al nord che al sud)
Un forte e innaturale senso di fobia per le altre persone sta nascendo e si sta radicando in tutte le persone, di qualsiasi età.
Si tende sempre più a cercare un isolamento, sperando di non essere contagiati.
Mi fa paura...